Resto al sud per commercianti e isole

Resto al sud rivolto a commercianti e isole minori

Importanti Aggiornamenti Resto al sud:
Resto al sud estende la possibilità di richiedere l’incentivo a commercianti isole minori del centro-nord.

Il doppio ampliamento, che riguarda i settori di applicazione e i confini geografici, è stabilito dall’articolo 13 della Legge 9 novembre 2021, n. 156 (legge di conversione con modificazioni del Decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121).

Di seguito, le isole del Centro-Nord a cui sono stati estesi gli incentivi.

Isole minori marine

  • Campo nell’Elba
  • Capoliveri
  • Capraia
  • Giglio
  • Marciana
  • Marciana Marina
  • Ponza
  • Porto Azzurro
  • Portoferraio
  • Portovenere
  • Rio
  • Ventotene

Isole lagunari e lacustri:

  • Isole della laguna veneta:
      • Lido
      • Murano
      • Pellestrina
      • Burano
      • Sant’Erasmo
      • Mazzorbo
      • Vignole
      • Torcello
      • San Giorgio
      • San Michele
      • San Clemente
      • San Francesco del Deserto
      • Marzobetto
      • San Lazzaro degli Armeni
  • Isole della laguna di Grado:
      • Isola di Grado
      • Isola di Santa Maria di Barbana
      • Isola di Morgo
  • Isole del lago d’Iseo
      • Monte Isola
  • Isole del lago di Garda
  • Comacina (lago di Como)
  • Isola d’Orta – San Giulio
  • Isole del lago Trasimeno:
      • Isola Maggiore
      • Isola Polvese
  • Isole Borromee:
      • Isola Superiore
      • Isola Bella
      • Isola Madre
      • Isola San Giovanni

 

“Resto al Sud” è stato finalmente esteso alle attività commerciali.

Resto al Sud è un incentivo per favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali nel Mezzogiorno e nel Centro Italia, che prevede contributi economici fino a 200.000 euro per nuove imprese o attività.

La misura è stata estesa ai soggetti fino a 55 anni di età, ad altri comuni sul territorio nazionale, ma la vera novità è che finalmente Resto al sud estende la possibilità di richiedere l’incentivo a  commercianti isole minori del centro-nord.

Cos’è Resto al sud?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. L’incentivo si rivolge ad imprese costituite dopo il 21/06/2017 ed a liberi professionisti che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

Come funziona? Leggi questo articolo o scarica la brochure.

Perché scegliere noi?

Investment & Fund Research, con oltre l’80% dei progetti approvati, ti aiuta nella presentazione della tua domanda in ogni dettaglio con esperienza e professionalità.

I tempi sono serrati, richiedi subito una consulenza gratuita, saremo lieti di aiutarti nella presentazione della domanda per accedere agli incentivi CuraItalia per aziende!

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cultura crea raddoppia

Cultura Crea raddoppia: in arrivo i contributi anticovid

Cultura Crea si rinnova e raddoppia: al via due nuovi sportelli il 19 e il 26 aprile.

In arrivo contributi anticovid e la nuova versione degli incentivi per le imprese turistico-culturali.

Cultura Crea si rinnova e raddoppia. L’incentivo rivolto alle imprese turistico-culturali del Mezzogiorno, promosso dal Ministero della cultura nell’ambito del PON “Cultura e Sviluppo” e gestito da Invitalia, riparte ad aprile con due nuovi sportelli agevolativi.

Il 19 aprile 2021 sarà operativo Cultura Crea Plus

Si tratta di un contributo a fondo perduto per sostenere le imprese e i soggetti del terzo settore colpiti dall’emergenza Covid e attivi nel settore culturale e nel sistema dell’intermediazione turistica. Le domande devono essere presentate secondo i criteri e le modalità indicate nella Direttiva operativa del Ministero della Cultura n. 238 del 29 marzo 2021.

Il 26 aprile 2021 partirà Cultura Crea 2.0

La nuova versione di Cultura Crea destinata alle iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell’industria culturale e turistica. Le domande devono essere presentate secondo i criteri e le modalità indicate nella Direttiva operativa del Ministero della Cultura n. 237 del 29 marzo 2021. La stessa Direttiva stabilisce che dalle ore 24.00 del 29 marzo 2021 venga chiuso il vecchio sportello di Cultura Crea (disciplinata dal Decreto Mibact n. 576 del 10 dicembre 2020, che modifica il precedente Decreto Mibact dell’11 maggio 2016). Le domande in compilazione sul precedente sportello di Cultura Crea potranno essere riformulate in base alla nuova disciplina.

Sul sito del PON Cultura e Sviluppo sono disponibili gli allegati delle due Direttive.

Le domande per i due nuovi incentivi potranno essere presentate attraverso una piattaforma informatica che presto sarà messa a disposizione.

Per maggiori informazioni, accedi all’area riservata di Invitalia oppure chiama il numero azzurro 848-886-886 (*) disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00.

(*) Addebito con ripartizione a tempo che prevede un costo al chiamante pari alla tariffa urbana a tempo per le chiamate da rete fissa. Per le chiamate da rete mobile la quota è definita dal singolo operatore.

Cos’è Cultura Crea?

”Cultura Crea” sostiene la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell’industria culturale-turistica che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. La domanda si presenta solo online.

A chi è rivolto Cultura Crea?

“Cultura Crea” si rivolge alle micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale e creativa, inclusi i team di persone che vogliono costituire una società, e ai soggetti del terzo settore che vogliono realizzare i loro progetti di investimento in Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia (destinatarie dell’intervento PON 2014-2020 Cultura e sviluppo).

In particolare:

– l’incentivo per la “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” finanzia:

  • team di persone fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.
  • le imprese costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative

– l’incentivo per lo “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale” finanzia:

  • le imprese costituite in forma societaria  da non meno di 36 mesi, comprese le cooperative

– l’incentivo per il “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale” finanzia imprese e soggetti del terzo settore. In particolare:

  • ONLUS
  • imprese sociali

Quali sono le novità del 2021 per le imprese?

Cultura Crea raddoppia anche i territori, platea e beneficiari: ha ampliato i territori di intervento, la platea dei beneficiari e le spese ammesse alle agevolazioni; più un servizio di Tutoring per i beneficiari delle agevolazioni.

Sono solo alcune delle novità previste per l’incentivo di Invitalia, Cultura Crea, che a breve sarà sospeso, per ripartire in pochissimi giorni con un nuovo sportello, dotato di nuove regole destinate alle imprese della filiera culturale e creativa.

Ma per Cultura Crea non è finita qui. A breve partirà anche un secondo sportello ad hoc “Emergenza Covid-19” per chi è stato danneggiato dalla pandemia, le informazioni saranno disponibili sempre sul sito di Invitalia.

Tutto è contenuto nel Decreto Ministeriale del Mibact del 10 Dicembre 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 40) il 17 febbraio scorso, che va a modificare il vecchio DM dell’11 Maggio 2016, introducendo modifiche ed integrazioni all’incentivo.

Le modalità di apertura dei due nuovi sportelli agevolativi saranno definite con apposite direttive, che saranno emanate dell’Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale Cultura & Sviluppo 2014 – 2020.

Perché scegliere noi?

Investment & Fund Research ti segue dalla richiesta da presentare, la compilazione dei moduli, lo studio del business plan, i dettagli per la tua iniziativa imprenditoriale.

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Aumenta il fondo perduto Resto al sud

Aggiornamenti Resto al sud: Gli under 56 possono accedere al finanziamento

Aggiornamenti Resto al sud. L’età massima dei beneficiari è stata aumentata: possono accedere al finanziamento gli under 56.

Il 30 dicembre 2020 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 322 la Legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020). Trattasi del “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”.

Il testo introduce misure per:

  • il rilancio delle imprese.
  • il sostegno alle famiglie e ai lavoratori
  • l’implementazione delle politiche sociali
  • interventi mirati su sanità, scuola, università e ricerca, cultura, sicurezza, informazione, innovazione e trasporti.

Alcune importanti novità interessano direttamente le attività di Invitalia e della sua controllata Mediocredito Centrale (MCC)

Viene ampliata la platea dei beneficiari della misura, elevando da 45 a 55 anni la loro età massima.

Migliorano le condizioni di accesso alle agevolazioni, in particolare:

Viene ampliata la platea dei beneficiari:

  • il finanziamento Resto al sud ha modificato l’età massima dei beneficiari, può essere concesso agli under 56. (Art.1 Comma 170)

Cos’è Resto al sud?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. L’incentivo si rivolge ad imprese costituite dopo il 21/06/2017 ed a liberi professionisti che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

Come funziona Resto al Sud? Leggi questo articolo o scarica la brochure.

Perché scegliere noi?

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Voucher settore turistico

Settore turistico – Voucher per le PMI di Salerno

Il Voucher destinato al settore turistico è destinato alle PMI della filiera turistica appartenenti alla CCIAA di Salerno, possono richiedere un contributo pari a € 3500 oltre iva da destinare all’acquisto di beni e servizi relativi alle tecnologie di innovazione digitale.

L’intensità del contributo è pari al 100% ed erogato successivamente alla realizzazione dell’investimento.

A chi si rivolge?

  • PMI aventi sede legale e/o operativa nella circoscrizione territoriale della CCIAA di Salerno.
  • essere attive, in regola con l’iscrizione al Registro delle imprese, operanti nell’ambito della filiera turistica ed abbiano registrato nei primi 9 mesi del 2020 un calo del fatturato pari ad almeno il 30% rispetto al fatturato dello stesso periodo dell’anno precedente;
  • essere in regola con il DURC;
  • assenza di cause di divieto, decadenza e sospensione ai sensi del Dlgs 159/2011;
  • non trovarsi in stato di difficoltà;
  • non avere forniture in essere con la CCIAA di Salerno, al liquidazione del voucher.

 

Cosa finanzia?

Il voucher del settore turistico ammette esclusivamente le spese relative ad una o più tecnologie di innovazione digitale per l’acquisto di beni e servizi strumentali, inclusi dispositivi e spese di connessione, funzionali all’acquisizione delle tecnologie rientranti nei seguenti ambiti tecnologici:

  • a. internet delle cose e delle macchine;
  • b. cloud computing;
  • c. cyber security e business continuity;
  • d. big data e analytics;
  • e. blockchain;
  • f. soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa;
  • g. integrazione verticale e orizzontale;
  • h. sistemi di e-commerce;
  • i. sistemi per lo smart working e il telelavoro;
  • j. soluzioni tecnologiche per l’automazione del sistema produttivo e di vendita (contro covid)
  • k. connettività a Banda Ultralarga
  • l. sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;
  • m. sistemi EDI;
  • n. tecnologie per l’in-store customer experience;
  • o. programmi di digital marketing.

 

Quali sono le agevolazioni?

Le agevolazioni finanziarie prevedono:

L’intensità del contributo è pari al 100% dei costi ammissibili, nei limiti dell’importo pari ad € 3500,00 oltre Iva;
– la concessione del contributo è erogato successivamente alla realizzazione dell’investimento e quindi a rimborso.

Il programma di investimento dovrà essere realizzato in 120 giorni dalla data di comunicazione di concessione del voucher.

Le spese ammesse sono quelle sostenute a partire dal 02/12/2020 fino al 120° giorno successivo alla data di determina approvazione del beneficio.

Quali sono i tempi?

La presentazione dei progetti sarà possibile a partire dalle ore 8:00 del 21/12/2020 fino ad esaurimento delle risorse.

Per il bando è prevista una procedura a sportello valutativo in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda.

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Aumenta il fondo perduto Resto al sud

Aumenta il fondo perduto Resto al sud

Aumenta il fondo perduto grazie al Decreto Rilancio che è stato approvato in Senato e sono state introdotte e confermate importanti novità sugli inventivi Resto al Sud.

Aumenta il fondo perduto e il finanziamento massimo, confermato il contributo liquidità per Resto al sud

Migliorano le condizioni di accesso alle agevolazioni per chi presenta la domanda a partire dal 19 luglio 2020, in particolare:

per le iniziative svolte in forma individuale:

  • il finanziamento massimo passa da 50.000 a 60.000 euro (art. 245 bis)

per tutte le iniziative:

  • il contributo a fondo perduto passa dal 35% al 50% delle spese ammissibili
  • il finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi passa dal 65% al 50%

Inoltre è stato confermato (art. 245) che le imprese finanziate con Resto al Sud possono ottenere, al completamento del loro progetto, un ulteriore contributo a fondo perduto:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale
  • 10.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo di 40.000 euro, per le società

Cos’è Resto al sud?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. L’incentivo si rivolge ad imprese costituite dopo il 21/06/2017 ed a liberi professionisti che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

Come funziona Resto al Sud? Leggi questo articolo o scarica la brochure.

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Investimenti produttivi in Campania: Avviso S.Fi.N.

Investimenti produttivi in Campania: Avviso S.Fi.N.

Avviso S.Fi.N.
Strumento finanziario per il sostegno agli investimenti produttivi in Campania attuato in procedura negoziale con partecipazione del FRI regionale di Cassa Depositi e Prestiti

A chi si rivolge?

Investimenti produttivi in Campania rivolti alle Grandi Imprese, in forma singola o aggregata in forma di rete di imprese (non superiore a 4), come disciplinate dalla Legge n. 33 del 9 aprile 2009 come modificata dalla Legge n. 122 del 30 luglio 2010, con sede legale e/o unità locale nella Regione Campania o impegnarsi ad averla.

NB: 15mln dei 91mln stanziati sono destinati ai comuni (24) rientranti nelle aree di crisi appartenenti ai Poli di: Acerra-Marcianise-Airola, Castellamare-Torre Annunziata; Battipaglia-Solofra.

Sono ammissibili i programmi d’investimento in attivi materiali e immateriali, rientranti nei seguenti settori:

  • Aerospazio;
  • Automotive e cantieristica;
  • Agroalimentare;
  • Abbigliamento e moda;
  • Biotecnologie e ICT;
  • Energia e Ambiente;
  • Turismo.

Attività Ammesse

Ambiti di intervento:

  • Realizzazione di nuove Unità produttive;
  • Ampliamento di Unità produttive esistenti;
  • La diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente;
  • Cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’Unità produttiva esistente;
  • Potenziamento e miglioramento della offerta ricettiva e, eventualmente, delle attività integrative, dei servizi di supporto alla fruizione del prodotto;
  • Aumento dell’efficienza energetica nei processi produttivi o negli edifici delle unità locali oggetto dell’investimento.
  • Acquisizione di un’Unità produttiva esistente, adeguamento e messa in sicurezza degli spazi aziendali anche comuni;
  • Impianti, macchinari ed attrezzature in linea con la vigente normativa emergenziale;
  • La realizzazione di nuovi impianti di climatizzazione, di ventilazione e aerazione ai fini di abbattere e diminuire il rischio di diffusione del virus;
  • Investimenti per l’acquisto di nuove tecnologie per il potenziamento dei sistemi di digitalizzazione delle funzioni aziendali e dell’utilizzo da remoto;
  • L’implementazione digitale delle strategie di commercializzazione con particolare riferimento all’e-commerce.

Cosa Finanzia

Il programma di investimento dovrà essere realizzato in 18 mesi.

Spese ammissibili:

  • Suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 5% dell’importo complessivo;
  • fabbricati, opere murarie e assimilate, nella misura massima del 40% dell’importo complessivo ammissibile per ciascun Programma d’investimento, ad eccezione del settore turistico per il quale sono ammissibili nella misura massima del 70%;
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ad eccezione di quanto previsto per le acquisizioni di Unità produttive di cui all’art. 7, comma 1;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate;
  • concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50 % dell’importo complessivo ammissibile per ciascun Programma d’investimento.
  • Per le sole PMI sono ammissibili anche le spese relative a consulenze connesse al Programma d’investimento, nella misura massima del 4% dell’importo agevolabile per ciascun Programma d’investimento.

Agevolazioni

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili non deve essere inferiore ad €500 mila e non superiore ad € 3mln.
Le agevolazioni previste sono:

  • Contributo a fondo perduto agli investimenti nella misura di: – massimo 35% se il Soggetto Beneficiario è una Piccola Impresa; – massimo 30% se il Soggetto Beneficiario è una Media Impresa; – massimo 20% se il Soggetto Beneficiario è una Grande Impresa;
  • Finanziamento bancario a copertura del restante 65% del programma di spesa previsto, di cui circa la metà a tasso agevolato e metà a tasso di mercato;
  • Contributo a fondo perduto agli interessi sul finanziamento Agevolato;
  • per le sole PMI, Garanzia su finanziamento a breve/medio termine, a tasso di mercato, erogato dal sistema bancario, relativo agli investimenti in capitale circolante

La presentazione dei progetti sarà consentita a partire dal 05 Agosto 2020 con procedura a sportello, ovvero valutate in ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento risorse.

Perché scegliere noi?

Questa è una opportunità da non perdere; l’importo complessivo delle pese e dei costi ammissibili non deve essere inferiore ad €500 mila e non superiore ad € 3mln.

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Approfitta subito di questa agevolazione, richiedi una consulenza gratuita!

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lavoro dopo l'emergenza covid19

Il lavoro dopo l’emergenza covid19

La nuova frontiera del lavoro dopo l’emergenza covid19 è sicuramente digitale.

L’emergenza ha paralizzato le industrie “tradizionali”, ma chi ha puntato sulle nuove tecnologie vede aumenti degli utili senza precedenti.

Soluzioni alternative innovative sono l’ancora di salvezza che faranno parte di una futura “nuova normalità”.

Gli incentivi per le aziende legati all’emergenza covid19 come il microcredito imprenditoriale, curaitalia, innova per l’Italia possono aiutarti a convertire il lavoro tradizionale in lavoro digitale.

Il lavoro digitale da remoto

La tendenza a lavorare online da lontano sta vivendo una spinta cruciale, in quanto Covid-19 obbliga le aziende e le organizzazioni a imporre politiche obbligatorie di lavoro da casa in un mondo sempre più “no-touch”.

L’improvviso passaggio del lavoro dopo l’emergenza covid19 al lavoro digitale remoto, durante la notte e in massa, ha il potenziale per accelerare i cambiamenti nel modo in cui il lavoro viene svolto e nel modo in cui pensiamo alle modalità di lavoro.

Guardando il quadro più ampio, Covid-19 potrebbe rivelarsi un importante punto di non ritorno per la trasformazione digitale del posto di lavoro. Sembra quasi impossibile rimettere quel genio digitale nella bottiglia, una volta terminata l’emergenza sanitaria.

Man mano il lavoro dopo l’emergenza covid19 spingerà sempre più dipendenti a lavorare da casa – e in ambienti abilitati per il digitale non vincolati da uno spazio ufficio tradizionale – per la prima volta.

Le loro vite lavorative saranno enormemente sconvolte e ribaltate.

Covid-19 potrebbe essere il catalizzatore che porta l’evoluzione del “lavoro ovunque” al livello successivo di crescita, in modi che migliorano notevolmente le opportunità di collaborazione, pensiero, creazione e connessione produttiva.

Dal sole 24 ore:

Ci sono 3 fenomeni che è importante analizzare per capire i trend dei lavori più richiesti:

  1. Il lavoro a distanza è cresciuto del 90% grazie all’utilizzo di diverse tecnologie. Solo Zoom in questo periodo ha avuto un balzo in Borsa del 67%. Quello che stiamo vivendo non è il vero smart working, piuttosto è “lavoro da casa”, ma in ogni caso ci ha obbligato ad imparare nuovi modi di comunicare e nuove tecnologie. E ha salvato tanti posti di lavoro. Ecco una lista open source, ideata da Alessandro Cordova, di piattaforme che consentono di trovare lavori da remoto, ad esempio.
  2. I lavori che hanno visto un crollo pesante sono stati quelli legati al turismo, alla ristorazione, alla produzione di beni non essenziali, ai trasporti, al retail. Oggi sono in aumento invece tutti i lavori legati al mondo sanitario, medici ed infermieri, così come addetti al trasporto, alla logistica, all’e-commerce e alle piattaforme digitali. Google, Apple, Microsoft, Netflix, Amazon e altri giganti Tech continuano ad assumere. La loro importante presenza online e la non dipendenza da luoghi fisici (sebbene Apple abbia una grande catena di negozi) consentono loro di rimanere aperti. E di continuare a guadagnare dal momento che siamo stati obbligati a cambiare le nostre esperienze privilegiando l’online sia in termini di comunicazione sia di acquisto.
  3. Non torneremo più indietro. Le nostre esperienze saranno comunque modificate anche nel futuro. Questo significa che non entreremo più in un supermercato affollato, in un treno pieno, o faremo un viaggio in comitiva a cuor leggero. Stessa cosa si dica per il lavoro. Dopo che abbiamo sperimentato lo smart working, siamo sicuri che ritorneremo in ufficio tutti i giorni? Dopo che abbiamo sperimentato la formazione online, siamo sicuri che torneremo in aula tutti i giorni? Dopo che abbiamo utilizzato i pagamenti online, siamo sicuri che torneremo a pagare sempre in contanti?

“In questo periodo abbiamo visto molti business fare una vera e propria riconversione non solo di prodotto ma anche di processi digitali e questo può disegnare dei nuovi trend per le professioni più richieste nel futuro – spiega Mariagrazia Bizzarri, head of people development, reward and transformation in NEXI – Le professioni più ricercate richiederanno skill nell’analisi e interpretazione dei dati e dei processi digitali:  data specialist, digital marketing e SEO expert, e-commerce specialist, esperti di comunicazione (sopratutto di gestione della crisi), IT developer sono tra i primi lavori che vedranno una ripresa”.

La politica sta vagliando delle soluzioni per mitigare la crisi economica e presto saranno varate delle misure in tutti i paesi. Tuttavia queste misure non devono essere sequenziali alla crisi che stiamo vivendo. Assieme alla fase di lockdown bisogna pensare e realizzare la fase di unlocking, di uscita.

Emergenza covid18

Emergenza Covid: Innova per l’Italia

Emergenza Covid: Un nuovo invito alle aziende, università, enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni, cooperative, consorzi, fondazioni e istituti, per l’utilizzo di tecnologie utili al monitoraggio e al contenimento del virus.

A chi si rivolge?

“Innova per l’Italia” è un invito per l’emergenza covid alle aziende, università, enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni, cooperative, consorzi, fondazioni e istituti che, attraverso le proprie tecnologie, possono fornire un contributo nell’ambito dei dispositivi per la prevenzione, la diagnostica e il monitoraggio per il contenimento e il contrasto del diffondersi del Coronavirus (SARS-CoV-2) sull’intero territorio nazionale.

Quali sono gli obiettivi?

Emergenza Covid

Innova per l’Italia: la tecnologia, la ricerca e l’innovazione in campo contro l’emergenza Covid

Il nostro Paese deve affrontare un’emergenza covid alla quale tutto il mondo non era preparato. Per questo ci troviamo davanti alla necessità di approntare tutti i mezzi e le soluzioni possibili, nell’ambito della prevenzione (es. DPI quali mascherine chirurgiche, mascherine FFP2/FFP3), diagnostica e trattamento (es. respiratori artificiali per le unità di terapia intensiva), monitoraggio.

A questo scopo, “Innova per l’Italia” invita all’azione tutte le aziende, università, enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni, cooperative, consorzi, fondazioni e istituti che possono contribuire all’emergenza covid, attraverso:

  1. Il reperimento, l’innovazione o la riconversione industriale delle proprie tecnologie e processi, per accrescere la disponibilità di:
    • dispositivi di protezione individuale, in particolare mascherine chirurgiche, mascherine FFP2/N95 con e senza filtro, mascherine FFP3/N99 conforme con Dir. 93/42 CEE, direttiva europea 89/686, e EN149:2001+A1:2009 o equivalenti;
    • produzione dei sistemi complessi dei respiratori per il trattamento delle sindromi respiratorie, inclusi tutti gli elementi che compongono il sistema complesso in cui i respiratori si inseriscono (valvole, display, …).

    Per questo motivo ci rivolgiamo alle aziende che già producono questi beni oppure quelle che, ad esempio, possano convertire la propria produzione tessile per la manifattura di mascherine adatte agli scopi medici e nel rispetto degli standard necessari, oppure che possano sfruttare la propria capacità di produrre materiali adatti alla produzione o al funzionamento dei respiratori artificiali.

  2. Il reperimento di kit o tecnologie innovative che facilitino la diagnosi del Covid-19 in termini di:
    • tamponi e elementi accessori;
    • strumenti per la diagnosi facilitata e veloce, nel rispetto degli standard di affidabilità richiesta.

    Per questo motivo ci rivolgiamo alle aziende che operano nella produzione dei tamponi adatti alla diagnosi del Covid-19 così come quelle che potrebbero indirizzare la produzione. Ci rivolgiamo anche a quelle aziende che hanno già avviato sperimentazione e innovazione di tecnologie per una diagnosi facilitata e veloce,coerentemente con gli standard necessari definiti.

  3. Disponibilità di tecnologie e strumenti che, nel rispetto della normativa vigente, consentano o facilitino il monitoraggio, la prevenzione e il controllo del Covid-19, in termini di:
    • tecnologie e strumenti per il monitoraggio, la localizzazione e la gestione dell’emergenza;
    • tecnologie innovative per la prevenzione e il controllo della diffusione del Covid-19 nelle sue diverse forme.

    L’innovazione offre strumenti e tecnologie all’avanguardia utili per la prevenzione e il controllo dell’epidemia quali, a titolo esemplificativo, robot che svolgono attività generalmente effettuate dagli operatori sanitari e droni per disinfettare le aree pubbliche e monitorare il rispetto dei presidi sanitari.
    Per questo motivo ci rivolgiamo anche ad alle aziende, università, enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni, cooperative, consorzi, fondazioni e istituti, in modo singolo o associato, che hanno già a disposizione piattaforme o le possono in brevissimo tempo adattare, tecniche e algoritmi di analisi e intelligenza artificiale, robot, droni e altre tecnologie per il monitoraggio, la prevenzione e il controllo del Covid-19 nel rispetto dei principi della privacy, sicurezza ed etica, che possano essere utilizzati per il supporto ai pazienti così come dalla Protezione Civile e gli altri Enti interessati.

 

Quali sono i requisiti per la partecipazione?

Saranno considerati solo i servizi e interventi che rispondano ai seguenti criteri:

  • I proponenti siano aziende (startup, PMI, grandi imprese), enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni (che possono interagire con associati in grado di rispondere a queste esigenze), cooperative, consorzi, fondazioni e istituti, quindi non singole persone o professionisti.
  • Siano concrete proposte realizzabili in tempi compatibili con l’emergenza, pur senza alcun impegno od obbligo.
  • Possano mettere a disposizione, autocertificandosi, una componente significativa in termini di capacità produttiva e volumi per l’impiego sul territorio nazionale o a livello regionale in tempi brevi.
  • Sia esplicitato a quale ambito si desideri aderire tra quelle rientranti nelle categorie proposte nel form.
  • La proposta sia corredata da opportune informazioni che consentano di valutare in tempi rapidi l’effettiva applicabilità.
  • Siano indicati i tempi, le modalità e le possibili quantità per la realizzazione della proposta.
  • Siano validi per tutto il territorio nazionale o per una o più regioni.
  • La descrizione dell’intervento non sia redatta in tono promozionale.
  • Preferibilmente, sia previsto un “canale” specifico dedicato all’iniziativa per l’emergenza coronavirus, che includa il top management dell’azienda o Ente.

 

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