lavoro dopo l'emergenza covid19

Il lavoro dopo l’emergenza covid19

La nuova frontiera del lavoro dopo l’emergenza covid19 è sicuramente digitale.

L’emergenza ha paralizzato le industrie “tradizionali”, ma chi ha puntato sulle nuove tecnologie vede aumenti degli utili senza precedenti.

Soluzioni alternative innovative sono l’ancora di salvezza che faranno parte di una futura “nuova normalità”.

Gli incentivi per le aziende legati all’emergenza covid19 come il microcredito imprenditoriale, curaitalia, innova per l’Italia possono aiutarti a convertire il lavoro tradizionale in lavoro digitale.

Il lavoro digitale da remoto

La tendenza a lavorare online da lontano sta vivendo una spinta cruciale, in quanto Covid-19 obbliga le aziende e le organizzazioni a imporre politiche obbligatorie di lavoro da casa in un mondo sempre più “no-touch”.

L’improvviso passaggio del lavoro dopo l’emergenza covid19 al lavoro digitale remoto, durante la notte e in massa, ha il potenziale per accelerare i cambiamenti nel modo in cui il lavoro viene svolto e nel modo in cui pensiamo alle modalità di lavoro.

Guardando il quadro più ampio, Covid-19 potrebbe rivelarsi un importante punto di non ritorno per la trasformazione digitale del posto di lavoro. Sembra quasi impossibile rimettere quel genio digitale nella bottiglia, una volta terminata l’emergenza sanitaria.

Man mano il lavoro dopo l’emergenza covid19 spingerà sempre più dipendenti a lavorare da casa – e in ambienti abilitati per il digitale non vincolati da uno spazio ufficio tradizionale – per la prima volta.

Le loro vite lavorative saranno enormemente sconvolte e ribaltate.

Covid-19 potrebbe essere il catalizzatore che porta l’evoluzione del “lavoro ovunque” al livello successivo di crescita, in modi che migliorano notevolmente le opportunità di collaborazione, pensiero, creazione e connessione produttiva.

Dal sole 24 ore:

Ci sono 3 fenomeni che è importante analizzare per capire i trend dei lavori più richiesti:

  1. Il lavoro a distanza è cresciuto del 90% grazie all’utilizzo di diverse tecnologie. Solo Zoom in questo periodo ha avuto un balzo in Borsa del 67%. Quello che stiamo vivendo non è il vero smart working, piuttosto è “lavoro da casa”, ma in ogni caso ci ha obbligato ad imparare nuovi modi di comunicare e nuove tecnologie. E ha salvato tanti posti di lavoro. Ecco una lista open source, ideata da Alessandro Cordova, di piattaforme che consentono di trovare lavori da remoto, ad esempio.
  2. I lavori che hanno visto un crollo pesante sono stati quelli legati al turismo, alla ristorazione, alla produzione di beni non essenziali, ai trasporti, al retail. Oggi sono in aumento invece tutti i lavori legati al mondo sanitario, medici ed infermieri, così come addetti al trasporto, alla logistica, all’e-commerce e alle piattaforme digitali. Google, Apple, Microsoft, Netflix, Amazon e altri giganti Tech continuano ad assumere. La loro importante presenza online e la non dipendenza da luoghi fisici (sebbene Apple abbia una grande catena di negozi) consentono loro di rimanere aperti. E di continuare a guadagnare dal momento che siamo stati obbligati a cambiare le nostre esperienze privilegiando l’online sia in termini di comunicazione sia di acquisto.
  3. Non torneremo più indietro. Le nostre esperienze saranno comunque modificate anche nel futuro. Questo significa che non entreremo più in un supermercato affollato, in un treno pieno, o faremo un viaggio in comitiva a cuor leggero. Stessa cosa si dica per il lavoro. Dopo che abbiamo sperimentato lo smart working, siamo sicuri che ritorneremo in ufficio tutti i giorni? Dopo che abbiamo sperimentato la formazione online, siamo sicuri che torneremo in aula tutti i giorni? Dopo che abbiamo utilizzato i pagamenti online, siamo sicuri che torneremo a pagare sempre in contanti?

“In questo periodo abbiamo visto molti business fare una vera e propria riconversione non solo di prodotto ma anche di processi digitali e questo può disegnare dei nuovi trend per le professioni più richieste nel futuro – spiega Mariagrazia Bizzarri, head of people development, reward and transformation in NEXI – Le professioni più ricercate richiederanno skill nell’analisi e interpretazione dei dati e dei processi digitali:  data specialist, digital marketing e SEO expert, e-commerce specialist, esperti di comunicazione (sopratutto di gestione della crisi), IT developer sono tra i primi lavori che vedranno una ripresa”.

La politica sta vagliando delle soluzioni per mitigare la crisi economica e presto saranno varate delle misure in tutti i paesi. Tuttavia queste misure non devono essere sequenziali alla crisi che stiamo vivendo. Assieme alla fase di lockdown bisogna pensare e realizzare la fase di unlocking, di uscita.

Incentivi CuraItalia per le aziende

Emergenza Covid: Incentivi CuraItalia per le Aziende

Con il nuovo decreto riguardo l’emergenza Corona Virus, partono gli incentivi CuraItalia per le aziende che vogliono produrre dispositivi medici e di protezione individuale.

A chi si rivolge?

A tutte le imprese costituite in forma societaria (anche le società di persone) senza vincoli di dimensione.

Sono escluse le ditte individuali e le partite IVA.

E che al momento della presentazione della domanda abbiano:

  • Credibilità adeguata, sufficiente, insufficiente in base all’appartenenza o meno al settore di interesse;
  • Fattibilità tecnica del programma, intesa come capacità del programma proposto di determinare un incremento della produzione, a seguito del completamento del piano degli investimenti e credibilità del cronoprogramma degli investimenti;
  • “Solidità economica – finanziaria – patrimoniale, da soddisfare contemporaneamente del soggetto proponente” derivante dall’analisi degli ultimi due bilanci e con la verifica di tali indicatori: – MOL/Fatturato > 4% per almeno una delle annualità analizzate; – Indipendenza finanziaria > 0% per entrambe le annualità analizzate.
  • Adeguata copertura del programma.

 

Quali sono le attività ammesse?

Ampliare e/o riconvertire l’attività finalizzandola alla produzione di dispositivi medici e/o di dispositivi di protezione individuale.

Con riferimento ai dispositivi medici si intendono:

  • Aspiratori elettrici;
  • Sistemi di aspirazione monouso a circolo chiuso, misure adulto;
  • Sistemi di aspirazione monouso a circolo chiuso, misure pediatrico;
  • Attrezzature connesse ai respiratori;
  • Centrale di monitoraggio per terapia intensiva;
  • Ecotomografi portatili;
  • Elettrocardiografi;
  • Tomografo Computerizzato;
  • Kit diagnostici;
  • Caschi Niv;
  • Kit di accesso vascolare;
  • Laringoscopio per laringoscopia indiretta;
  • Monitor Multiparametrici;
  • Monitor Multiparametrico da trasporto con possibilità di defibrillazione;
  • Pompa peristaltica;
  • Tubi Endotracheali;
  • Ventilatori polmonari ad alta complessità per terapia intensiva (Aria Compressa);
  • Ventilatori polmonari per terapia Sub-Intensiva (Turbina).

Con riferimento dispositivi di protezione individuale si intendono:

  • Mascherine chirurgiche;
  • Mascherine FFP2;
  • Mascherine FFP3;
  • Guanti in lattice;
  • Guanti in vinile;
  • Guanti in nitrile;
  • Dispositivi per protezione oculare;
  • Tute di protezione;
  • Calzari/Sovrascarpe;
  • Cuffie/Copricapo;
  • Camici Chirurgici;
  • Termometri;
  • Detergenti e Soluzioni disinfettanti/Antisettici.

Cosa finanzia?

Le Spese ammissibili (solo beni nuovi) sono:

  • attrezzature, macchinari ed impianti;
  • software e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione;
  • opere edili ed interventi di ristrutturazione di immobili (nei limiti del 10% sul totale dell’investimento ammesso);
  • capitale circolante (materie prime, materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze, canoni di locazione, personale) nei limiti del 20% del programma di spesa.

Quali sono le agevolazioni?

La dimensione del progetto di investimento può variare da 200mila euro a 2 milioni di euro.

L’agevolazione prevede un mutuo agevolato a tasso zero a copertura del 75% del programma di spesa, rimborsabile in 7 anni.

Il mutuo agevolato può trasformarsi in fondo perduto in funzione della velocità di intervento:

  • 100% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 15 giorni;
  • 50% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 30 giorni;
  • 25% di fondo perduto se l’investimento si completa entro 60 giorni.

Tempi

La domanda può essere inviata esclusivamente online, a partire dalle ore 12 del 26 marzo 2020 fino ad esaurimento fondi, a sportello ovvero con valutazione in base all’ordine cronologico di arrivo.

Perché scegliere noi?

Investment & Fund Research, con oltre l’80% dei progetti approvati, ti aiuta nella presentazione della tua domanda in ogni dettaglio con esperienza e professionalità.

I tempi sono serrati, richiedi subito una consulenza gratuita, saremo lieti di aiutarti nella presentazione della domanda per accedere agli incentivi CuraItalia per aziende!

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