iniziative imprenditoriali selfiemployment

Iniziative imprenditoriali: Nuovo Selfiemployment

Nuovo Selfiemployment: finanziamenti con prestiti a tasso zero fino a 50.000 per l’avvio di nuove iniziative imprenditoriali.

Selfiemployment è uno strumento che finanzia l’avvio di iniziative imprenditoriali rivolto a donne inattive e disoccupati di lungo periodo in qualsiasi ambito lavorativo su tutta l’Italia.

Il rinnovamento di questo strumento estende l’incentivo con nuove soluzioni finanziarie e operative più vantaggiose a donne inattive e disoccupati senza limiti di età.

In particolare:

  1. Documentazione più agile e snella nella presentazione della domanda
  2. Allungamento da 60 a 90 giorni per la costituzione della nuova società/ditta individuale;
  3. Allungamento da 6 a 12 mesi per l’inizio della restituzione del finanziamento Microcredito e Microcredito esteso
  4. Per i piccoli prestiti, il 1°SAL passa dal 50% al 70% del finanziamento.

A chi è rivolto Selfiemployment?

  • NEET (Not in Education, Employment or Training) ossia persone maggiorenni che al momento della presentazione della domanda:
    • Si sono iscritti al programma Garanzia giovani entro il 29esimo anno di età;
    • Non sono impegnati in altre attività lavorative o in percorsi di studio o formazione professionale.
  • Donne maggiorenni che al momento della presentazione della domanda non risultano essere occupate in altre attività lavorative (non necessita l’iscrizione a Garanzia Giovani)
  • Disoccupati di lunga durata, persone maggiorenni che al momento della domanda:
    • Non risultano occupati in altre attività lavorative;
    • Hanno presentato da almeno 12 mesi una dichiarazione di disponibilità al lavoro (DID

Quali sono le iniziative ammesse per accedere al finanziamento Selfiemployment?

I soggetti che possono richiedere il finanziamento Selfiemployement sono:

  • Imprese individuali, società di persone, società cooperative, cooperative sociali, composte da massimo 9 soci:
    • costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda purché inattive;
    • non costituite, a condizione che vengano costituite entro 90 giorni dall’ammissione alle agevolazioni.
  • Associazioni professionali e società tra professionisti costituite da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, purché inattive.

Quali sono le attività finanziabili ammesse?

Sono ammissibili, in base all’articolo 6 dell’Avviso pubblico, le iniziative riferibili a tutti i settori della produzione di beni, fornitura di servizi e commercio, anche in forma di franchising, come ad esempio:

  • Turismo (alloggio, ristorazione, servizi) e servizi culturali ricreativi;
  • Servizi alla persona;
  • Servizi per l’ambiente;
  • Servizi ITC
  • Risparmio energetico ed energie rinnovabili;
  • Servizi alle imprese;
  • Manufatturiere e artigiane;
  • Imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, ad eccezione dei casi di cui all’articolo 1.1, lettera c, punti i e ii del Reg. UE n. 1407/2013;
  • Commercio al dettaglio e all’ingrosso.

Sono esclusi i settori della pesca e dell’acquacoltura, della produzione primaria in agricoltura, non che, le attività che si riferiscono ai settori economici espressamente esclusi dall’articolo 1 del Reg. (UE) 1407/2013.

Sono altresì escluse le attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco (ATECO 2007, Sezione R divisione 92).

Quali sono le spese ammissibili?

Le spese in investimenti materiali e immateriali ammesse alle agevolazioni sono quelle inerenti all’acquisto di:

  • Beni mobili quali, strumenti, attrezzature e macchinari;
  • Hardware e software;
  • Opere murarie, entro il limite del 10% dell’ammontare delle spese di cui suddette;

Le spese in capitale circolante ammesse alle agevolazioni sono quelle inerenti:

  • La locazione di beni immobili e canoni di leasing;
  • Le utenze;
  • I servizi informatici, di comunicazione e di promozione;
  • I premi assicurativi;
  • Le materie prime, materiale di consumo, semilavorati e prodotti finiti;
  • I salari e stipendi;
  • L’Iva non recuperabile.

Quali sono le agevolazioni concedibili?

Le agevolazioni per le iniziative imprenditoriali, concesse in forma di finanziamento agevolato senza interessi e non assistito da nessuna forma di garanzia reale e/o di firma, della durata di sette anni rimborsabili con rate mensili posticipate, si dividono in:

  • Microcredito – per tutte le iniziative che prevedono spese ammissibili per la costituzione e l’avvio della nuova iniziativa comprese tra 5.000 e € 25.000 al netto dell’Iva, le agevolazioni consistono in un finanziamento pari al 100% del programma di spesa;
  • Microcredito Esteso – per tutte le iniziative che prevedono spese ammissibili per la costituzione e l’avvio di una iniziativa compresa tra 25.001 – 35.000 al netto dell’IVA, le agevolazioni consistono in un finanziamento pari al 100% del programma di spesa;
  • Piccoli prestiti – per tutte le iniziative che prevedono spese ammissibili per la costituzione e l’avvio della nuova iniziativa comprese tra 35.001 e € 50.000 euro al netto dell’Iva, le agevolazioni consistono in un finanziamento pari al 100% del programma di spesa.

Le predette misure si differenziano per gli importi concedibili per le modalità di erogazione.

Quali sono i tempi?

Sarà possibile presentare la domanda dalle 12.00 del 22 febbraio 2021 esclusivamente on-line sulla piattaforma informatica di Invitalia.

Le domande sono valutate da Invitalia in base all’ordine cronologico di presentazione, Fino a esaurimento dei fondi.

Dopo la verifica formale del possesso dei requisiti, È prevista una valutazione di merito riguardante le competenze tecniche gestionali dei proponenti nonché la sostenibilità economico-finanziaria delle iniziative imprenditoriali.

L’esito della valutazione viene comunicato entro 60 giorni dalla presentazione della domanda.

In sede di compilazione della domanda il proponente potrà scegliere se partecipare o meno ad un colloquio conoscitivo che verrà svolto con il personale di Invitalia in modalità remota.

Chi decide di svolgere colloquio avrà la possibilità di avere un vantaggio nell’attribuzione dei punteggi previsti nella griglia di valutazione.

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Investment & Fund Research ti segue dalla richiesta da presentare a Invitalia, la compilazione dei moduli, lo studio del business plan, i dettagli per aprire la tua iniziativa imprenditoriale all’inaugurazione della tua attività.

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Chiara, imprenditrice di successo

Un’imprenditrice di successo in periodo di crisi

Oggi vi raccontiamo la storia di Chiara, imprenditrice di successo, titolare della pasticceria Mon sciù a Napoli.

La storia di Chiara è la storia di un’imprenditrice di successo, un esempio di resilienza nella sua categoria, in tempi difficili come questi in cui il suo e tanti altri settori stanno subendo un forte calo dovuto al lockdown.

Chiara si è fatta da sola, ha seguito la sua passione principale, abbandonando gli studi di Psicologia alla Sapienza di Roma ad appena 5 esami dalla laurea.

Inizia a muovere i suoi primi passi in una cioccolateria di Roma.

Successivamente viene contattata dal Belgio, dove inizia a frequentare uno stage a Florenville, piccola cittadina di appena 3000 abitanti; in seguito lo stage diventa contratto di lavoro.

Chiara non si accontenta, vuole conoscere, studiare, esplorare, continuare ad approfondire le lingue, infatti lei si definisce “pasticciera globetrotter”, forse unica nel suo settore.

Non i ferma decide di imbarcarsi sul mega yacht Christina, gioiello di Aristotele Onassis per intenderci, continua a conoscere, ad esplorare ad arricchirsi.

Si trasferisce a Parigi, dove inizia a lavorare al Museo del Cioccolato, suo sogno da sempre.

Prosegue per la sua strada che la porta ad imbarcarsi di nuovo questa volta per cucinare alle dipendenze di un magnate cinese.

Visita i Caraibi ed il golfo del Bengala e grazie a questa esperienza, inizia a mixare i sapori classici con quelli esotici.

Da qui inizia a covare il desiderio di tornare in patria e mettersi in proprio.

Ne 2018 fa ritorno a Napoli dove inizia a cercare tutti gli “ingredienti” per mettere in piedi la sua pasticceria.

Poco prima del lockdown nasce Mon Sciù

Mon Sciù propone dolci esclusivi, un sapiente mix tra sapori esotici e tradizione napoletana, tra i preferiti dell’imprenditrice di successo, troviamo la pasta choux con crema mousselline alla vaniglia e quella con l’albicocca del Vesuvio e timo.

Chiara è un esempio di resilienza nella sua categoria, si organizza da sola, si fa conoscere attraverso i social, il suo codice iscrizione alla camera di commercio prevede asporto e delivery.

Inizia un nuovo capitolo: la consegna le consente di distinguersi in un periodo micidiale per il commercio e l’artigianato.

Chiara vola…

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Aumenta il fondo perduto Resto al sud

Aggiornamenti Resto al sud: Gli under 56 possono accedere al finanziamento

Aggiornamenti Resto al sud. L’età massima dei beneficiari è stata aumentata: possono accedere al finanziamento gli under 56.

Il 30 dicembre 2020 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 322 la Legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020). Trattasi del “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”.

Il testo introduce misure per:

  • il rilancio delle imprese.
  • il sostegno alle famiglie e ai lavoratori
  • l’implementazione delle politiche sociali
  • interventi mirati su sanità, scuola, università e ricerca, cultura, sicurezza, informazione, innovazione e trasporti.

Alcune importanti novità interessano direttamente le attività di Invitalia e della sua controllata Mediocredito Centrale (MCC)

Viene ampliata la platea dei beneficiari della misura, elevando da 45 a 55 anni la loro età massima.

Migliorano le condizioni di accesso alle agevolazioni, in particolare:

Viene ampliata la platea dei beneficiari:

  • il finanziamento Resto al sud ha modificato l’età massima dei beneficiari, può essere concesso agli under 56. (Art.1 Comma 170)

Cos’è Resto al sud?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. L’incentivo si rivolge ad imprese costituite dopo il 21/06/2017 ed a liberi professionisti che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

Come funziona Resto al Sud? Leggi questo articolo o scarica la brochure.

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Bando ISI INAIL 2020

Salute e sicurezza sul lavoro: Bando ISI INAIL 2020

Il Bando ISI INAIL 2020 ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti.

A chi si rivolge?

Destinatari dei finanziamenti sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura e le medio/grandi imprese dell’agricoltura e, per l’asse 2 di finanziamento anche gli Enti del terzo settore.
Sono escluse le micro e piccole imprese dell’agricoltura primaria, alle quali è riservato il Bando ISI Agricoltura 2019/2020 pubblicato il 6 luglio 2020.

 

Cosa finanzia?

Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetto ricomprese in 4 Assi di finanziamento:

  • Asse 1 – Progetti di investimento e Progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
  • Asse 2 – Progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi (MMC);
  • Asse 3 – Progetti di bonifica da materiali contenenti amianto;
  • Asse 4 – Progetti per micro e piccole imprese operanti in specifici settori di attività:
    • Codici ATECO A03.1 – Pesca
      Codici ATECO C31 – Fabbricazione di mobili

Quali sono le agevolazioni?

  • Il finanziamento, in conto capitale, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’IVA.
    Il finanziamento concesso non potrà essere superiore al 65% dell’importo totale del progetto con i seguenti limiti:
  • Assi 1, 2, 3, fino al massimo erogabile di 130.000,00 Euro ed un finanziamento minimo ammissibile pari a 5.000,00 Euro. Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale di cui all’allegato (sub Asse 1.2) non è fissato il limite minimo di finanziamento;
  • Asse 4, fino al massimo erogabile di 50.000,00 Euro ed un finanziamento minimo ammissibile pari a 2.000,00 Euro.

Quali sono i tempi?

Le date di apertura e chiusura della procedura informatica del Bando ISI INAIL 2020 , in tutte le sue fasi, saranno pubblicate sul portale dell’Istituto, nella sezione dedicata all’Avviso ISI 2020, entro il 26 febbraio 2021.

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Voucher settore turistico

Settore turistico – Voucher per le PMI di Salerno

Il Voucher destinato al settore turistico è destinato alle PMI della filiera turistica appartenenti alla CCIAA di Salerno, possono richiedere un contributo pari a € 3500 oltre iva da destinare all’acquisto di beni e servizi relativi alle tecnologie di innovazione digitale.

L’intensità del contributo è pari al 100% ed erogato successivamente alla realizzazione dell’investimento.

A chi si rivolge?

  • PMI aventi sede legale e/o operativa nella circoscrizione territoriale della CCIAA di Salerno.
  • essere attive, in regola con l’iscrizione al Registro delle imprese, operanti nell’ambito della filiera turistica ed abbiano registrato nei primi 9 mesi del 2020 un calo del fatturato pari ad almeno il 30% rispetto al fatturato dello stesso periodo dell’anno precedente;
  • essere in regola con il DURC;
  • assenza di cause di divieto, decadenza e sospensione ai sensi del Dlgs 159/2011;
  • non trovarsi in stato di difficoltà;
  • non avere forniture in essere con la CCIAA di Salerno, al liquidazione del voucher.

 

Cosa finanzia?

Il voucher del settore turistico ammette esclusivamente le spese relative ad una o più tecnologie di innovazione digitale per l’acquisto di beni e servizi strumentali, inclusi dispositivi e spese di connessione, funzionali all’acquisizione delle tecnologie rientranti nei seguenti ambiti tecnologici:

  • a. internet delle cose e delle macchine;
  • b. cloud computing;
  • c. cyber security e business continuity;
  • d. big data e analytics;
  • e. blockchain;
  • f. soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa;
  • g. integrazione verticale e orizzontale;
  • h. sistemi di e-commerce;
  • i. sistemi per lo smart working e il telelavoro;
  • j. soluzioni tecnologiche per l’automazione del sistema produttivo e di vendita (contro covid)
  • k. connettività a Banda Ultralarga
  • l. sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;
  • m. sistemi EDI;
  • n. tecnologie per l’in-store customer experience;
  • o. programmi di digital marketing.

 

Quali sono le agevolazioni?

Le agevolazioni finanziarie prevedono:

L’intensità del contributo è pari al 100% dei costi ammissibili, nei limiti dell’importo pari ad € 3500,00 oltre Iva;
– la concessione del contributo è erogato successivamente alla realizzazione dell’investimento e quindi a rimborso.

Il programma di investimento dovrà essere realizzato in 120 giorni dalla data di comunicazione di concessione del voucher.

Le spese ammesse sono quelle sostenute a partire dal 02/12/2020 fino al 120° giorno successivo alla data di determina approvazione del beneficio.

Quali sono i tempi?

La presentazione dei progetti sarà possibile a partire dalle ore 8:00 del 21/12/2020 fino ad esaurimento delle risorse.

Per il bando è prevista una procedura a sportello valutativo in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda.

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Formazione 4.0

Formazione 4.0: l’agevolazione che forma il tuo dipendente

La Formazione 4.0: Credito di imposta per la formazione dei dipendenti.
Il Decreto direttoriale 9 giugno 2020 disciplina l’intervento agevolativo sulla Digital Transformation istituito all’articolo 29, commi da 5 a 8, del Decreto crescita, finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0 nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

A chi si rivolge?

A tutte le imprese risiedenti in Italia indipendentemente:

  • Dalla forma giuridica;
  • Dalle dimensione aziendale;
  • Dal settore economico;
  • Dal regime contabile;
  • Dalle modalità di determinazione del reddito.

Tra i soggetti beneficiari rientrano anche gli enti non commerciali a condizione che svolgano attività commerciali rilevanti ai fini del reddito d’impresa.

Sono compresi anche consorzi e le reti soggetto che, ai fini delle imposte sui redditi, figurano tra gli enti commerciali oppure tra quelli non commerciali.

Sono Escluse dall’applicabilità della misura le Imprese in difficoltà’ ai sensi dell’articolo 2, punto 18 del Regolamento (UE) n. 651/2014 e le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del D.Lgs. N. 231/2001.

Quali sono le attività ammesse?

Attività di formazione svolte per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie:

  • previste dal Piano nazionale Impresa 4.0 (big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, simulazione e sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida sistemi di visualizzazione, realtà virtuale e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva (o stampa tridimensionale), internet delle cose e delle macchine integrazione digitale dei processi aziendali.
  • applicate in ambiti specifici (vendita e marketing, informatica, tecniche e tecnologie di produzione)

 

NB: Sono espressamente escluse le attività di formazione svolte in ottemperanza alla normativa su salute e sicurezza, protezione dell’ambiente e ad ogni altra normativa obbligatoria in materia di formazione.

Cosa agevola?

Il costo aziendale (retribuzione lorda, fino al 30% di quella annua lorda) del personale dipendente (compreso gli apprendisti) impegnato nelle attività di formazione 4.0 sia come «discente» che come «docente» o «tutor», limitatamente alle ore o alle giornate dedicate alla formazione.

Le spese ammissibile devono risultare da una certificazione rilasciata da Revisore iscritto all’Albo nella sezione A.

Per il 2020 è concesso un credito d’imposta nelle attività di formazione 4.0 (delle spese ammissibili) pari a:

  • 50 % per le micro e piccole imprese fino ad un massimo di € 300.000,00;
  • 40% per le medie imprese fino ad un massimo di € 250.000,00;
  •  30% per le grandi imprese fini ad un massimo di € 250.000,00.
  • non concorre a formare la base imponibile Ires/Irpef e Irap 
  • è cumulabile con altri aiuti di Stato aventi ad oggetto le stesse spese ammissibili, nel rispetto delle  intensità massime di aiuto previste dal Reg. n. 651/2014 (art. 31, punti 4 e 5)

 

 

 

Per tutte le imprese, fermi restando i limiti massimi annuali, la misura del bonus è aumentata al 60% nel caso in cui i destinatari delle attività di formazione 4.0 ammissibili rientrino nelle categorie dei lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati, come definite dal decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali del 17 ottobre 2017.

NB: Per le imprese non soggette a revisione legale dei conti, le spese di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta fino a 5.000,00 euro.

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“Viaggio in Italia. Nuovi modi di raccontare il turismo”

“Viaggio in Italia” – Bando per le idee innovative sul turismo

“Viaggio in Italia”, il nuovo contest marketing lanciato dal MiBact in collaborazione con Invitalia pone il focus sulla ripresa del settore turistico italiano.

Saranno vagliate le proposte inedite e innovative atte a promuovere il turismo di prossimità, il turismo nei borghi e il turismo lento, ovvero mete turistiche che rispondano in pieno alle esigenze di “nuova normalità” imposte dall’emergenza Coronavirus.

Il contest di content marketing “Viaggio in Italia” prende il via il 31 agosto alle 15:00 per chiudersi alla stessa ora del 2 ottobre 2020.

La proposta creativa dovrà essere innovativa in termini di codici, format e “tone of voice” e non deve avere particolari connotazioni geografiche o stagionali.

I lavori dovranno raccontare, attraverso un tono moderno e originale, le infinite possibilità offerte dal territorio italiano, nella sua interezza, per i viaggiatori che intendono scoprire il Paese, con particolare riferimento alle tre categorie di turismo individuate.

Il contest “Viaggio in Italia” sarà online sulla piattaforma Zooppa, da cui sarà possibile consultare il regolamento, scaricare i materiali e inviare la proposta.

A ciascuno degli autori dei concept selezionati dal MiBACT come vincitori (massimo 2 per ognuna delle 3 categorie turismo di prossimità, turismo nei borghi e turismo lento), sarà affidato un budget di produzione di 30.000 euro per la realizzazione dei prodotti finiti, da realizzarsi fra ottobre e novembre 2020. In particolare, gli autori dovranno presentare lo storyboard definitivo dopo una settimana dalla designazione e dovranno finalizzare la produzione dei contenuti, in coordinamento con Invitalia, entro cinque settimane dalla pubblicazione della graduatoria dei progetti ammessi.

Il MiBACT acquisirà diritti esclusivi di utilizzo sui progetti creativi selezionati e sugli esecutivi finali per la realizzazione di campagne di comunicazione sui canali istituzionali online e offline del Ministero (quali, ad esempio, sito web, canali social, ecc.) e di altri soggetti istituzionali.

Per partecipare al contest i progetti dovranno essere lavori originali e inediti.

Caricando un contenuto, si dovrà dichiarare di possederne tutti i diritti e di non violare in alcun modo diritti di proprietà intellettuale di terze parti, pena l’esclusione dal contest.

“L’idea alla base di questo progetto è quello di investire su nuove idee e linguaggi per comunicare la straordinaria bellezza del nostro patrimonio turistico”, dichiara Lorenza Bonaccorsi, Sottosegretaria al Turismo del MiBACT. “Insieme alla preziosa collaborazione di Invitalia, mettiamo in campo un bando per raccogliere dal mercato, dalle aziende, dai giovani startupper inventiva e tanta creatività per raccontare il mondo dei borghi, il turismo lento – quello fatto a piedi o in bici – quello più prossimo alle nostre case. Qualcosa che potrebbe essere considerato antico ma che ha in sé tutta la forza della modernità e lo sguardo verso il futuro”.

L’Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, evidenzia come “Il settore del turismo, nevralgico per il nostro Paese, si trova ad affrontare notevoli criticità a causa dell’emergenza sanitaria. Con “Viaggio in Italia” investiamo sulla creatività e sulla capacità di raccontare con originalità forme innovative di turismo, che affianchino alla valorizzazione dei territori la sostenibilità ambientale e consentano una rapida ripartenza anche a questo comparto”.

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Aumenta il fondo perduto Resto al sud

Aumenta il fondo perduto Resto al sud

Aumenta il fondo perduto grazie al Decreto Rilancio che è stato approvato in Senato e sono state introdotte e confermate importanti novità sugli inventivi Resto al Sud.

Aumenta il fondo perduto e il finanziamento massimo, confermato il contributo liquidità per Resto al sud

Migliorano le condizioni di accesso alle agevolazioni per chi presenta la domanda a partire dal 19 luglio 2020, in particolare:

per le iniziative svolte in forma individuale:

  • il finanziamento massimo passa da 50.000 a 60.000 euro (art. 245 bis)

per tutte le iniziative:

  • il contributo a fondo perduto passa dal 35% al 50% delle spese ammissibili
  • il finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi passa dal 65% al 50%

Inoltre è stato confermato (art. 245) che le imprese finanziate con Resto al Sud possono ottenere, al completamento del loro progetto, un ulteriore contributo a fondo perduto:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale
  • 10.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo di 40.000 euro, per le società

Cos’è Resto al sud?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. L’incentivo si rivolge ad imprese costituite dopo il 21/06/2017 ed a liberi professionisti che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

Come funziona Resto al Sud? Leggi questo articolo o scarica la brochure.

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Investimenti produttivi in Campania: Avviso S.Fi.N.

Investimenti produttivi in Campania: Avviso S.Fi.N.

Avviso S.Fi.N.
Strumento finanziario per il sostegno agli investimenti produttivi in Campania attuato in procedura negoziale con partecipazione del FRI regionale di Cassa Depositi e Prestiti

A chi si rivolge?

Investimenti produttivi in Campania rivolti alle Grandi Imprese, in forma singola o aggregata in forma di rete di imprese (non superiore a 4), come disciplinate dalla Legge n. 33 del 9 aprile 2009 come modificata dalla Legge n. 122 del 30 luglio 2010, con sede legale e/o unità locale nella Regione Campania o impegnarsi ad averla.

NB: 15mln dei 91mln stanziati sono destinati ai comuni (24) rientranti nelle aree di crisi appartenenti ai Poli di: Acerra-Marcianise-Airola, Castellamare-Torre Annunziata; Battipaglia-Solofra.

Sono ammissibili i programmi d’investimento in attivi materiali e immateriali, rientranti nei seguenti settori:

  • Aerospazio;
  • Automotive e cantieristica;
  • Agroalimentare;
  • Abbigliamento e moda;
  • Biotecnologie e ICT;
  • Energia e Ambiente;
  • Turismo.

Attività Ammesse

Ambiti di intervento:

  • Realizzazione di nuove Unità produttive;
  • Ampliamento di Unità produttive esistenti;
  • La diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente;
  • Cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di un’Unità produttiva esistente;
  • Potenziamento e miglioramento della offerta ricettiva e, eventualmente, delle attività integrative, dei servizi di supporto alla fruizione del prodotto;
  • Aumento dell’efficienza energetica nei processi produttivi o negli edifici delle unità locali oggetto dell’investimento.
  • Acquisizione di un’Unità produttiva esistente, adeguamento e messa in sicurezza degli spazi aziendali anche comuni;
  • Impianti, macchinari ed attrezzature in linea con la vigente normativa emergenziale;
  • La realizzazione di nuovi impianti di climatizzazione, di ventilazione e aerazione ai fini di abbattere e diminuire il rischio di diffusione del virus;
  • Investimenti per l’acquisto di nuove tecnologie per il potenziamento dei sistemi di digitalizzazione delle funzioni aziendali e dell’utilizzo da remoto;
  • L’implementazione digitale delle strategie di commercializzazione con particolare riferimento all’e-commerce.

Cosa Finanzia

Il programma di investimento dovrà essere realizzato in 18 mesi.

Spese ammissibili:

  • Suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 5% dell’importo complessivo;
  • fabbricati, opere murarie e assimilate, nella misura massima del 40% dell’importo complessivo ammissibile per ciascun Programma d’investimento, ad eccezione del settore turistico per il quale sono ammissibili nella misura massima del 70%;
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ad eccezione di quanto previsto per le acquisizioni di Unità produttive di cui all’art. 7, comma 1;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate;
  • concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50 % dell’importo complessivo ammissibile per ciascun Programma d’investimento.
  • Per le sole PMI sono ammissibili anche le spese relative a consulenze connesse al Programma d’investimento, nella misura massima del 4% dell’importo agevolabile per ciascun Programma d’investimento.

Agevolazioni

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili non deve essere inferiore ad €500 mila e non superiore ad € 3mln.
Le agevolazioni previste sono:

  • Contributo a fondo perduto agli investimenti nella misura di: – massimo 35% se il Soggetto Beneficiario è una Piccola Impresa; – massimo 30% se il Soggetto Beneficiario è una Media Impresa; – massimo 20% se il Soggetto Beneficiario è una Grande Impresa;
  • Finanziamento bancario a copertura del restante 65% del programma di spesa previsto, di cui circa la metà a tasso agevolato e metà a tasso di mercato;
  • Contributo a fondo perduto agli interessi sul finanziamento Agevolato;
  • per le sole PMI, Garanzia su finanziamento a breve/medio termine, a tasso di mercato, erogato dal sistema bancario, relativo agli investimenti in capitale circolante

La presentazione dei progetti sarà consentita a partire dal 05 Agosto 2020 con procedura a sportello, ovvero valutate in ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento risorse.

Perché scegliere noi?

Questa è una opportunità da non perdere; l’importo complessivo delle pese e dei costi ammissibili non deve essere inferiore ad €500 mila e non superiore ad € 3mln.

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Incentivo Anti-covid

L’incentivo anti-covid per novanta imprese Resto al sud

Novanta imprese che hanno usufruito del finanziamento Resto al Sud, hanno ricevuto l’incentivo anti-Covid a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio come sostegno aggiuntivo per far fronte alle esigenze di liquidità.

Contributo a fondo perduto

Per salvaguardare la comunità aziendale e i livelli occupazionali e far fronte alla crisi di liquidità scaturita dall’emergenza Covid-19, le imprese finanziate con Resto al Sud hanno già iniziato a ricevere il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio.

Invitalia, con un mese di anticipo rispetto al termine fissato dal decreto, ha effettuato le prime erogazioni dell’incentivo anti-covid per un importo complessivo di 1,5 milioni di euro alle 90 imprese che a giugno ne avevano fatto richiesta per salvaguardare la loro continuità e non compromettere lo start up della loro iniziativa a seguito del lockdown.

Investimenti per la digitalizzazione

Questo ulteriore incentivo permetterà inoltre, ai beneficiari di Resto al Sud, di realizzare gli investimenti necessari per adeguarsi ai nuovi comportamenti di consumo della clientela, con particolare riferimento alla digitalizzazione dei loro processi produttivi e gestionali: ad esempio l’utilizzo dell’e-commerce e del contactless non soltanto come modalità di pagamento, ma anche di prenotazione e fruizione di un servizio turistico-culturale o eno-gastronomico.

Riprogettare l’attività

Resto al Sud si conferma, quindi, anche in considerazione dei mutamenti di scenario post Covid-19, un’opportunità concreta non soltanto per avviare nuove realtà produttive, ma anche per riprogettare o consolidare quelle già avviate, consentendo alle stesse di ripartire diversificando il loro sistema d’offerta e rapportandosi al mercato con un prodotto o servizio rinnovato e più competitivo.

Resto al Sud

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese con un limite di 50mila euro per ogni richiedente, arrivando a un massimo di 200mila euro nel caso di società composte da quattro soci. I fondi disponibili ammontano a 1miliardo e 250milioni di euro. Il programma copre spese per ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, macchinari, impianti e attrezzature nuovi, programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e le telecomunicazioni, spese di gestione, massimo 20% del programma di spesa.

Come funziona Resto al Sud? Leggi questo articolo o scarica la brochure.

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